1. Predilige un consumo esperienziale ed emotivo.
Si preferisce il consumo di esperienze piuttosto che di oggetti (come la crescente economia della condivisione confermerebbe). L’esperienza, non la proprietà, sarebbe dunque l’aspirazione massima del consumatore. Una nuova relazione con i beni materiali, più liquida e distaccata, l’interesse crescente per l’economia dell’esperienza, sono strettamente correlati alla necessità degli individui ipermoderni di costruire attivamente il proprio senso di identità.
2. Ha bisogno di costruire identità straordinarie
Alla fragilità, se non al crollo, dei grandi sistemi di pensiero consegue per l’individuo ipermoderno l’impossibilità di sentirsi cristiano, musulmano, europeo, italiano… Il mondo ipermoderno è privo di grandi identità fisse, con norme o pratiche stabili e prevedibili. Gli individui si trovano dunque ad affrontare nuove esigenze di significato, sicurezza e appartenenza. Da soli, hanno bisogno di creare la propria identità, costruendola attivamente.
3. È ossessionato da ciò che è spettacolare
Gli individui ipermoderni sono attratti dalle rappresentazioni grandiose e fantastiche della realtà. Di fronte a una moltitudine di opzioni, di scenari e fantasie instabili, l’individuo ipermoderno può essere attratto solo da rappresentazioni spettacolari. Il consumo esperienziale alimenta le narrazioni dell’identità che vengono rese vivide da immagini spettacolari, condivise e ricondivise sui social senza confini.